Kowa BD II 6,5×32 XD

Pubblicato il 03/06/2020Categorie: Binocoli, Recensione

Scheda tecnica

Ingrandimenti: 8x
Diametro: 32mm
Campo inquadrato: 10º
Trasmissione luminosa: non dichiarata
Peso: 535 g
Prodotto in: Cina
Prezzo: 420€

Introduzione

Il Kowa BD II 6,5×32 XD appartiene alla nuova serie dei binocoli Kowa BD, perciò, nonostante si tratti di modelli differenti, non posso che confrontarlo con il Kowa BD 8×32 Prominar XD, di cui trovate la recensione in questo sito e che reputo uno dei miei migliori acquisti. Vi invito quindi a rileggerla per un confronto più approfondito.

Costruzione

La gommatura è molto simile a quella del precedente, anche come disegno, ma risulta più ruvida al tatto e quindi assicura una presa migliore.

La ghiera di messa a fuoco è simile ma un po’ più scura: così è meno vistosa e mi piace di più.

Il ponte è leggermente più corto (pochi millimetri) ed è sagomato: bastano queste piccole differenze per rendere l’impugnatura decisamente più comoda.

Le conchiglie degli oculari sono un po’ più larghe e di una gomma più morbida, perciò risultano più confortevoli.

Preferivo la custodia precedente: questa è più grande nonostante il binocolo sia più piccolo! Dal mio punto di vista si tratta, purtroppo, di un grave limite per tutti coloro i quali preferiscano conservare il loro binocolo nella sua custodia, dal momento che lo rende molto più ingombrante del necessario in fase di trasporto.

Qualità ottiche

Il field stop è nero e abbastanza netto, così come avveniva, d’altra parte, anche nella serie precedente che, sebbene non fosse al top, esibiva comunque un buon risultato.

Il campo inquadrato è enorme. Si tratta di una caratteristica molto utile e che rende l’osservazione davvero piacevole. L’immersione nella scena è massima e sembra quasi di osservare a occhio nudo tanto i confini dell’immagine sono lontani dal centro. Si riesce ad avere una visione d’insieme sfruttabile sia nel caso in cui si desideri puntare un soggetto in particolare (un uccello o una stella) che nel caso in cui si voglia semplicemente studiare l’orizzonte.

Tra quelli in mio possesso, è il binocolo con il maggior campo inquadrato: sebbene in virtù del maggiore ingrandimento lo Swarovski EL 8.5×42 W B mostri un campo apparente simile, il campo reale inquadrato è decisamente più ridotto.

Purtroppo, salvo che per la parte centrale, il campo del Kowa BD II 6,5×32 XD non è sufficientemente corretto. La zona corretta mi sembra simile a quella del vecchio Kowa o perfino più piccola. Con questo modello lo scadimento ai bordi dell’immagine è molto evidente e, nel mio esemplare, è anche asimmetrico: la parte alta dell’inquadratura è più corretta rispetto alla parte bassa.

Aberrazione cromatica

L’aberrazione risulta contenuta al centro dell’immagine, ma diventa molto evidente non appena ci si sposta, anche di poco, verso il bordo. Non si tratta, quindi, di un difetto connesso al maggior campo inquadrato. Gli oggetti molto contrastati, come le antenne sullo sfondo del cielo, mostrano un fastidioso contorno verde.

La luna piena, che nei giorni della recensione era particolarmente grande (superluna), appariva circondata da un profilo metà giallo-verde e metà violetto.

Il vecchio Kowa era praticamente perfetto al centro e decisamente migliore al bordo e, anche osservando la luna, il bordo colorato risultava abbastanza difficile da notare e non disturbava particolarmente.

Nitidezza

È buona al centro del campo ma la luna comincia a perdere di nitidezza non appena si lascia il centro esatto dell’immagine.

Anche in questo caso, mi sembra che la prima serie fosse leggermente superiore a questa, con dettagli più incisi e una maggiore facilità nel rivelare le texture degli oggetti osservati.

Le Pleiadi, invece, mi sono sembrate più contrastate che nel vecchio Kowa, con un migliore effetto di separazione dallo sfondo del cielo.

Astigmatismo

La puntiformità stellare appare, in generale, superiore a quella esibita dal vecchio Kowa. Eppure Venere, osservato per l’occasione in congiunzione con le Pleiadi, non appariva sferico nemmeno al centro esatto dell’immagine, somigliando più a un globo irregolare.

Coma

Guardando una stella, la coma è evidente anche al centro dell’immagine. Trattandosi di un’aberrazione ottica che compare fuori asse, e che aumenta allontanandosene, non dovrebbe verificarsi nulla del genere. Mi fa pensare che l’asse ottico del mio esemplare possa essere decentrato. Portando la stella sul bordo, la deformazione diventa grave e la stella si allunga fino a diventare una linea.

Sul Kowa BD questo effetto è totalmente assente al centro e anche al bordo la situazione è moltomeno grave, anche se bisogna sempre ricordare che il campo inquadrato è inferiore.

Tinta

Le stelle appaiono ben colorate e i colori sembrano sostanzialmente corretti, forse tendenti al caldo ma comunque in modo piacevole. Di giorno non ho notato particolari dominanti di colore.

Riflessi e luci parassite

Venere, al centro dell’immagine, mostrava un fastidioso spike quadruplo assente nel vecchio Kowa. Bisogna comunque dire che nel periodo della recensione Venere era particolarmente luminoso e anche lo Swarovski mostrava degli spike tenendolo appena fuori dal centro dell’immagine.

La luna, invece, oltre a un riflesso fantasma sul lato opposto del campo, produceva una sorta di cilindro luminoso che copriva l’immagine inquadrata fino al bordo. Inoltre, portandola appena fuori dall’inquadratura, si notavano delle luci parassite molto intense. Nel Kowa BD non era presente alcun cilindro luminoso e anche i riflessi (due) erano più contenuti.

Puntando un lampione ho potuto osservare un curioso effetto che non avevo ancora mai sperimentato: era visibile uno spike molto intenso che, invece di allontanarsi verso il bordo dell’immagine, sembrava orientato direttamente verso il binocolo, con un notevole effetto di profondità.

Distorsione

Non evidente.

Altri aspetti

Nella recensione dell’esemplare della serie precedente avevo raccontato delle mie difficoltà nel posizionamento del binocolo al fine di evitare i frequenti blackout: con mio grande piacere posso testimoniare che, con il Kowa BD II 6,5×32 XD, non ho avuto il benché minimo problema. Non ho riscontrato blackout e non ho mai avuto bisogno di sforzarmi particolarmente per ottenere una visione piacevole. Devo dire che questo aggiunge molto al piacere dell’osservazione e invoglia a prendere lo strumento anche solo per studiare al volo un dettaglio.

Conclusioni

Considerate alcune delle problematiche che ho riscontrato, può darsi che l’esemplare che ho potuto recensire fosse di qualità inferiore rispetto alla media dell’intera produzione. Tuttavia si tratta di un esemplare reperito in commercio, quindi mi sembra indicativo di ciò che un cliente può aspettarsi acquistando questo modello.

È un binocolo interessante e con alcuni grandi pregi ma, considerato il suo prezzo, mi sarei aspettato una qualità ottica superiore.

Rispetto al modello precedente è migliorato tantissimo dal punto di vista delle caratteristiche costruttive e della facilità di utilizzo, risultando decisamente più piacevole da utilizzare.

Quello che conta di più in un binocolo, tuttavia, è ciò che riesce a mostrare.

Questo modello punta tutto sul grandissimo campo inquadrato. Questa scelta si rivela penalizzante per quanto riguarda gli altri parametri, nei quali risulta inferiore alla serie precedente. A sua discolpa bisogna ricordare che quel modello era eccezionalmente riuscito in rapporto al prezzo, ma questa nuova versione non apporta comunque abbastanza miglioramenti da convincermi a cambiare.

 

Voto finale

7/10

Corpo: 8.5/10

Ottica: 6.5/10

Come calcoliamo i voti dei binocoli?

Kowa BD II 6,5×32 XD

Pubblicato il 03/06/2020Categorie: Binocoli, Recensione

Scheda tecnica

Ingrandimenti: 8x
Diametro: 32mm
Campo inquadrato: 10º
Trasmissione luminosa: non dichiarata
Peso: 535 g
Prodotto in: Cina
Prezzo: 420€

Introduzione

Il Kowa BD II 6,5×32 XD appartiene alla nuova serie dei binocoli Kowa BD, perciò, nonostante si tratti di modelli differenti, non posso che confrontarlo con il Kowa BD 8×32 Prominar XD, di cui trovate la recensione in questo sito e che reputo uno dei miei migliori acquisti. Vi invito quindi a rileggerla per un confronto più approfondito.

Costruzione

La gommatura è molto simile a quella del precedente, anche come disegno, ma risulta più ruvida al tatto e quindi assicura una presa migliore.

La ghiera di messa a fuoco è simile ma un po’ più scura: così è meno vistosa e mi piace di più.

Il ponte è leggermente più corto (pochi millimetri) ed è sagomato: bastano queste piccole differenze per rendere l’impugnatura decisamente più comoda.

Le conchiglie degli oculari sono un po’ più larghe e di una gomma più morbida, perciò risultano più confortevoli.

Preferivo la custodia precedente: questa è più grande nonostante il binocolo sia più piccolo! Dal mio punto di vista si tratta, purtroppo, di un grave limite per tutti coloro i quali preferiscano conservare il loro binocolo nella sua custodia, dal momento che lo rende molto più ingombrante del necessario in fase di trasporto.

Qualità ottiche

Il field stop è nero e abbastanza netto, così come avveniva, d’altra parte, anche nella serie precedente che, sebbene non fosse al top, esibiva comunque un buon risultato.

Il campo inquadrato è enorme. Si tratta di una caratteristica molto utile e che rende l’osservazione davvero piacevole. L’immersione nella scena è massima e sembra quasi di osservare a occhio nudo tanto i confini dell’immagine sono lontani dal centro. Si riesce ad avere una visione d’insieme sfruttabile sia nel caso in cui si desideri puntare un soggetto in particolare (un uccello o una stella) che nel caso in cui si voglia semplicemente studiare l’orizzonte.

Tra quelli in mio possesso, è il binocolo con il maggior campo inquadrato: sebbene in virtù del maggiore ingrandimento lo Swarovski EL 8.5×42 W B mostri un campo apparente simile, il campo reale inquadrato è decisamente più ridotto.

Purtroppo, salvo che per la parte centrale, il campo del Kowa BD II 6,5×32 XD non è sufficientemente corretto. La zona corretta mi sembra simile a quella del vecchio Kowa o perfino più piccola. Con questo modello lo scadimento ai bordi dell’immagine è molto evidente e, nel mio esemplare, è anche asimmetrico: la parte alta dell’inquadratura è più corretta rispetto alla parte bassa.

Aberrazione cromatica

L’aberrazione risulta contenuta al centro dell’immagine, ma diventa molto evidente non appena ci si sposta, anche di poco, verso il bordo. Non si tratta, quindi, di un difetto connesso al maggior campo inquadrato. Gli oggetti molto contrastati, come le antenne sullo sfondo del cielo, mostrano un fastidioso contorno verde.

La luna piena, che nei giorni della recensione era particolarmente grande (superluna), appariva circondata da un profilo metà giallo-verde e metà violetto.

Il vecchio Kowa era praticamente perfetto al centro e decisamente migliore al bordo e, anche osservando la luna, il bordo colorato risultava abbastanza difficile da notare e non disturbava particolarmente.

Nitidezza

È buona al centro del campo ma la luna comincia a perdere di nitidezza non appena si lascia il centro esatto dell’immagine.

Anche in questo caso, mi sembra che la prima serie fosse leggermente superiore a questa, con dettagli più incisi e una maggiore facilità nel rivelare le texture degli oggetti osservati.

Le Pleiadi, invece, mi sono sembrate più contrastate che nel vecchio Kowa, con un migliore effetto di separazione dallo sfondo del cielo.

Astigmatismo

La puntiformità stellare appare, in generale, superiore a quella esibita dal vecchio Kowa. Eppure Venere, osservato per l’occasione in congiunzione con le Pleiadi, non appariva sferico nemmeno al centro esatto dell’immagine, somigliando più a un globo irregolare.

Coma

Guardando una stella, la coma è evidente anche al centro dell’immagine. Trattandosi di un’aberrazione ottica che compare fuori asse, e che aumenta allontanandosene, non dovrebbe verificarsi nulla del genere. Mi fa pensare che l’asse ottico del mio esemplare possa essere decentrato. Portando la stella sul bordo, la deformazione diventa grave e la stella si allunga fino a diventare una linea.

Sul Kowa BD questo effetto è totalmente assente al centro e anche al bordo la situazione è moltomeno grave, anche se bisogna sempre ricordare che il campo inquadrato è inferiore.

Tinta

Le stelle appaiono ben colorate e i colori sembrano sostanzialmente corretti, forse tendenti al caldo ma comunque in modo piacevole. Di giorno non ho notato particolari dominanti di colore.

Riflessi e luci parassite

Venere, al centro dell’immagine, mostrava un fastidioso spike quadruplo assente nel vecchio Kowa. Bisogna comunque dire che nel periodo della recensione Venere era particolarmente luminoso e anche lo Swarovski mostrava degli spike tenendolo appena fuori dal centro dell’immagine.

La luna, invece, oltre a un riflesso fantasma sul lato opposto del campo, produceva una sorta di cilindro luminoso che copriva l’immagine inquadrata fino al bordo. Inoltre, portandola appena fuori dall’inquadratura, si notavano delle luci parassite molto intense. Nel Kowa BD non era presente alcun cilindro luminoso e anche i riflessi (due) erano più contenuti.

Puntando un lampione ho potuto osservare un curioso effetto che non avevo ancora mai sperimentato: era visibile uno spike molto intenso che, invece di allontanarsi verso il bordo dell’immagine, sembrava orientato direttamente verso il binocolo, con un notevole effetto di profondità.

Distorsione

Non evidente.

Altri aspetti

Nella recensione dell’esemplare della serie precedente avevo raccontato delle mie difficoltà nel posizionamento del binocolo al fine di evitare i frequenti blackout: con mio grande piacere posso testimoniare che, con il Kowa BD II 6,5×32 XD, non ho avuto il benché minimo problema. Non ho riscontrato blackout e non ho mai avuto bisogno di sforzarmi particolarmente per ottenere una visione piacevole. Devo dire che questo aggiunge molto al piacere dell’osservazione e invoglia a prendere lo strumento anche solo per studiare al volo un dettaglio.

Conclusioni

Considerate alcune delle problematiche che ho riscontrato, può darsi che l’esemplare che ho potuto recensire fosse di qualità inferiore rispetto alla media dell’intera produzione. Tuttavia si tratta di un esemplare reperito in commercio, quindi mi sembra indicativo di ciò che un cliente può aspettarsi acquistando questo modello.

È un binocolo interessante e con alcuni grandi pregi ma, considerato il suo prezzo, mi sarei aspettato una qualità ottica superiore.

Rispetto al modello precedente è migliorato tantissimo dal punto di vista delle caratteristiche costruttive e della facilità di utilizzo, risultando decisamente più piacevole da utilizzare.

Quello che conta di più in un binocolo, tuttavia, è ciò che riesce a mostrare.

Questo modello punta tutto sul grandissimo campo inquadrato. Questa scelta si rivela penalizzante per quanto riguarda gli altri parametri, nei quali risulta inferiore alla serie precedente. A sua discolpa bisogna ricordare che quel modello era eccezionalmente riuscito in rapporto al prezzo, ma questa nuova versione non apporta comunque abbastanza miglioramenti da convincermi a cambiare.

 

Voto finale

7/10

Corpo: 8.5/10

Ottica: 6.5/10

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